Nel centocinquantesimo anniversario dalla nascita della nostra nazione, in un periodo in cui il Mediterraneo
(il mare nostrum come lo chiamavano gli antichi romani) è attraversato da grandi fermenti e bollori, da una sponda all’altra, a partire da Grecia e Spagna ad un passo dal collasso economico, per finire con i nostri dirimpettai, quei paesi del nord africa che guardiamo con una certa sufficienza, ci sembrava opportuno andare a vedere uno dei fondamenti degli stati repubblicani, la suddivisione dei poteri. Vedere quali sono i poteri che si controbilanciano nello stato e vederne le aberrazioni di quei poteri (a cui si rifà il sottotitolo di questo ciclo: “non sottovalutare mai il potere della stupidità umana”) vedere come quei poteri possono essere sfruttati e usati a fini personali, o perlomeno legati a lobby corporative.
Ed è forse per questo che ci sembrava giusto mettere in mostra per tutti quelli che volessero seguirci quali sono i poteri dello stato partendo dall’esecutivo con “L’ultimo re di scozia”, per poi sciorinare il legislativo con “il divo” e il giudiziario con “in nome del popolo italiano” per poi approdare a due poteri che la filosofia non prevedeva ma da cui noi, soprattutto noi che siamo in Italia, non possiamo prescindere.
Il potere della stampa, ovvero il poter di persuasione di massa, nella duplice veste del potere di scegliere quali notizie meritino di arrivare alle nostre orecchie (e quali offuscare), e quello di riuscire convincere per mezzo della propria retorica milioni di persone della bontà delle proprie ragioni.
E infine il potere della televisione, il potere della vista, il più sopravvalutato dei nostri sensi, il potere di riuscire attraverso una magia a trasformare la soggettività in veridicità attraverso delle semplici immagini.
Ci sarebbe un nuovo potere da indagare, ma pensiamo di non essere ancora pronti, di non avere ancora i mezzi, ne gli strumenti, ne il dovuto distacco per indagarlo: internet. Quello lo terremo per un futuro prossimo quando riusciremo a vedere, sulla lunga distanza, gli effetti delle reti a bassa intensità e quello che wikileaks avrà prodotto.
Nel frattempo godetevi questi film con noi e aiutateci a decifrare questo difficile e oscuro presente.
Buone visioni!
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